Le ciliegie della Valle Telesina

Persino l’insospettabile dolcezza delle ciliegie può celare succulenti misteri, a quanto pare, se si è dovuta muovere la condotta Valle Telesina di Slow Food per fare luce sul ritrovamento dell’ennesimo tesoro ortofrutticolo italiano. La collaborazione con l’Associazione Commercianti di Giuseppina Casillo, impegnata in due giorni di copiose iniziative per favorirne la diffusione, insomma, ha dato luogo alla costruzione di qualche prima certezza.

Scopriamo quindi, grazie al convegno sul tema, lo scorso 2 giugno a Solopaca, in provincia di Benevento, che le ciliegie locali hanno rappresentato una delle principali fonti di reddito in passato, se, come si narra, un tempo col ricavato di un raccolto era possibile comprarci un trattore, e che rientrano nel bottino campano che solo recentemente ha ceduto alla Puglia il primato nazionale di produzione di questo delizioso… mini-pomo.

Questa una delle rivelazioni sorprendenti del professor Marcello Forlani del Dipartimento di Agraria presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che a colpi di numeri, cultivar e sistemi di coltura, ha dovuto tener testa alle provocazioni di Luigi Cutillo, nelle vesti di moderatore per fortuna non troppo moderato nonché fiduciario della Valle Telesina, Nicola Matarazzo (consulente in management specializzato in agroalimentare) e Concetta D’Aniello, Responsabile del Progetto Educazione di Slow Food Campania e Basilicata. Questi ultimi, coscienti della necessità di un approccio innovativo nella gestione della risorsa Ciliegia, non hanno certo mancato di presentare ancora una volta un modello diverso, basato sui valori associativi della spesa di prossimità e del necessario coinvolgimento del consumatore nel ruolo di co-produttore consapevole.

Ebbene il Meg, Museo Enogastronomico di Solopaca, sorto un decennio fa come reazionaria vetrina dello scempio perpetrato dall’agro-pirateria ai danni delle prelibatezze del Bel Paese, è tornato a svolgere per una volta la sua autentica funzione di confronto culturale sulle risorse territoriali, con estremo orgoglio del Sindaco Santonastaso.

Al termine dell’incontro, il laboratorio del gusto: la formula Slow Food per mettere alla prova i sensi nella degustazione dei cibi. Prima di iniziare ci è stato chiesto di scrivere un pensierino sulle ciliegie. C’è chi ha ricordato la casa dei nonni in campagna e chi i peduncoli a mo’ di orecchini. E nel consueto confronto delle sensazioni un’unica vittoria: tra dolcezza e acidità, quell’ “una tira l’altra” alla ricerca della ciliegia perfetta ha prodotto una bella scorpacciata di ciliegie, senza decretare nessun “tipo” migliore.

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