Cronaca in due puntate di una giornata a Napoli – 2. 50 KALO’

Nonostante un insistente e molesto vento marino si insinuasse in ogni scollo, frustando la carne che cercava inutilmente il tepore del primo sole primaverile, passeggiare lungo il mare, tra il Vesuvio e la collina di Posillipo, mi ha donato il consueto ineguagliabile piacere. La passeggiata mi conduce in piazza Sannazzaro, ai piedi della grotta, dove, come un amico affidabile mi aveva indicato, trovo, al posto dello storico ristorante “al sarago”, la nuova pizzeria guidata da Ciro Salvo, “50kalò”. Il nome non promette bene; non fosse stato per l’indicazione dell’amico affidabile non sarei mai entrato in un qualsiasi locale della ristorazione aperto sotto un’insegna che pare voler richiamare la limitazione di calorie.

Sulle tovagliette di carta di una curatissima e linda sala, modernamente allestita su toni minimal, riscaldati da tende rosse come il pomodoro san marzano, trovo la smentita a ciò che pareva lasciasse intendere l’insegna: 50 è il numero che nella smorfia napoletana indica il pane, l’impasto, “kalos” che in greco è ciò che è bello ma anche buono. “50 kalò” sta, dunque, per “impasto buono”. Capisco il richiamo alla tradizione popolare (la smorfia), capisco la volontà di dar conto di una ricercatezza e di uno studio (il greco) ma qui siamo all’arzigogolo, alla sciarada, al kamasutra, quasi alla perversione direi. La spiegazione peggiora la prima superficiale deduzione. Orripilante.

All’esatto opposto la proposta complessiva, eccellente, lo dico subito. Innanzitutto il menù senza arzigogoli: due fritturine, crocché e frittatina di maccheroni, 21 pizze, qualche dolce, una bella offerta di birre artigianali, non ricca ne ricercata ma tutto sommato adeguata la selezione di vini.

La frittatina di maccheroni, a Napoli solitamente offerta unta al punto da lasciar pensare che sia stata fritta in estratto di colesterolo e sugna avariata nonché ultrapepata, è strepitosamente morbida e delicata. Pastellata piuttosto che impanata con pan grattato, compattata a mano, come denuncia la forma, è davvero sublime.

Passo alle pizze.

La “pizza dell’alleanza” è un vero attacco alle papille gustative: lardo di Colonnata, fior di latte di Agerola, cipolla di Montoro, conciato romano, olio extravergine di oliva. Il gusto è forte, molto deciso. La dolcezza morbida del lardo e del fior di latte e quella croccante della cipolla non riescono a riequilibrare la potenza sapida e piccante del conciato ma manco ne restano soppiantate. E’ una pizza insolita, estrema, complessa, tremendamente saporita. Ciò che c’è di più sconvolgente, invero, è che il pomeriggio passa sereno, senza l’assillo della sete e del gonfiore. Le materie prime, evidentemente, di grazia, sono di qualità e lo affermo fidandomi delle mie papille gustative e del soave dopo pasto più che delle sigle e degli accreditamenti (Slow Food, IGP, DOP e chi più ne ha più ne metta) declamati nel menù accanto agli ingredienti delle pizze.

Ho provato poi, spezzettando dai piatti dei commensali, la margherita trovandola più saporita della pizza con pomodorini pachino.

Impasto steso sottile ma non al punto di lacerarsi al centro, come talora sciaguratamente accade in certe pizzerie di altisonante tradizione e dal presente scabroso, “cornicione” morbido con evidenti buchi, segnale di una buona lievitazione.

Maniacale attenzione all’ordine ed alla pulizia della sala e delle toilette.

Considero modesti i prezzi in relazione alla qualità offerta, all’accoglienza, alla cura e disponibilità del servizio.

Molto apprezzabile anche l’assenza di quegli atteggiamenti di malcelato e scortese invito a liberare il tavolo in presenza di clienti in attesa, molto diffuso in altre pizzerie e ristoranti di Napoli.

Unica pecca la scarsa cordialità al telefono; avevo provato a verificare la possibilità di prenotare, ricevendo un secco e sbrigativo “non accettiamo prenotazioni” con conseguente chiusura di cornetta, quasi come se voler prenotare più che la segnalazione della volontà di sedersi al tavolo fosse la fastidiosa premura di un cliente indesiderato. Magari si potrebbero garbatamente indicare gli orari di minor affollamento in modo da offrire al cliente la possibilità di presentarsi quando maggiore è la probabilità di non dover attendere.

50KALÒ

Piazza Sannazzaro, 201

NAPOLI

telefono omesso perché possiate conservare solo bei ricordi

www.50kalò.it

(sul sito mancano indicazioni sugli orari di apertura ed io non li ricordo)

cornicione_web Frittatina_web Interno_web Marchio_web Tenda rossa_web

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